Comunicazioni del vescovo, mons. Franco Lovignana
Carissimi,
Innanzitutto desidero salutare ciascuno di voi e augurare a tutti un nuovo anno che, con l’aiuto di Dio, possa essere aperto alla speranza.
Dopo essermi confrontato con i Vicari, propongo un breve aggiornamento delle disposizioni per questo tempo di pandemia, dopo l’ultima Circolare del 5 novembre 2020.
1. Per quanto riguarda la vita liturgica e pastorale delle nostre comunità, perdurante la situazione di pandemia, rimane in vigore la Circolare del 10 maggio 2020 che recepiva integralmente, adattandolo alla nostra situazione, il Protocollo predisposto dalla Conferenza Episcopale Italiana e approvato dal Governo Italiano, con i successivi aggiornamenti dell’11 e del 27 giugno e del 14 agosto 2020.
2.Continuerà normalmente la celebrazione della Santa Messa con la partecipazione del popolo, nel rispetto scrupoloso delle norme igienico-sanitarie prescritte (in particolare: distanziamento, uso della mascherina per tutto il tempo e da parte di tutti, Sacerdote presidente compreso, igienizzazione delle mani).
3. Si possono celebrare Battesimi, Matrimoni e Funerali con le medesime norme fino ad ora vigenti.
4. Per quanto riguarda le Prime Comunioni da tempo rinviate, suggerisco, a prudente giudizio del Parroco in dialogo con famiglie e catechisti, di valorizzare percorsi personalizzati di preparazione immediata e di celebrazione per piccoli gruppi (a seconda della capienza della chiesa e del numero di fedeli abitualmente presenti). La celebrazione può avvenire nella Messa domenicale per più domeniche, anche consecutive, oppure in una o più celebrazioni ad hoc aggiunte al normale orario festivo. Per le Prime comunioni dell’anno in corso, suggerisco ai Parroci, sempre in dialogo con famiglie e catechisti, di valutare innanzitutto se ci siano le condizioni sufficienti di preparazione per accedere al Sacramento o se sia più opportuno rinviare all’anno successivo. Qualora si giudichi sufficiente il cammino di preparazione, suggerisco di prevedere più gruppi per la celebrazione in diverse domeniche a partire da dopo Pasqua. Anche le prime Confessioni vengano proposte in maniera scaglionata per piccoli gruppi, nel rispetto delle norme prescritte (in particolare: uso della mascherina, distanziamento tra confessore e penitente, luogo ampio e riservato).
5 .Per quanto riguarda le Cresime più volte rinviate, io mi metto a disposizione a partire dal 23 gennaiop.v. e fino a quando sia possibile, secondo l’evolversi della situazione del contagio. Suggerisco di pensare a celebrazioni ad hoc, di sabato e di domenica,aggiunte al normale orario festivo (per questioni di numeri). Suggerisco anche di prendere in considerazione la possibilità di celebrare la Cresima in Cattedrale (disponibili 300 posti in sicurezza). Credo che non si debba avere fretta di recuperare le celebrazioni rinviate; si privilegi il cammino di catechesi e di esperienza di fede che prepara ad una fruttuosa recezione del Sacramento. Chiedo pertanto ai Parrocidiconfrontarsicon famiglie e catechistiepoidicontattarmi pervalutare insieme modalità, orari e luoghi. Per leCresime dell’anno in corso, io mi rendo disponibile da dopo Pasqua e anche durante tutta l’estate, ferma restando la valutazione di opportunità in base al cammino di preparazione compiuto.
6. L’Unzione degli infermi, la Comunione ad anziani e malati (qualora richieste) e le Confessioni individuali sono certamente possibili ed è doveroso assicurarle, attenendosi alle normative igienico-sanitarie previste.
7. Sapendo quanto sia importante per la vita parrocchiale la relazione con le persone e quanto sia necessario in questo momento fare attenzione alla salute e prevenire il contagio, chiedo di valutare con grande prudenza se esistano le condizioni necessarie per incontri in presenza nella catechesi dell’iniziazione cristiana e nella catechesi dei giovani, degli adulti e delle famiglie. Nel caso affermativo, si utilizzino spazi più ampi e adeguati, come ad esempio la chiesa, e si rispettino rigorosamente le norme igienico-sanitarie richieste. Venga comunque valorizzata l’Eucaristia festiva come momento centrale di incontro in presenza, facendola eventualmente precedere o seguire da un breve momento di catechesi opportunamente preparato. Non si escluda anche la catechesi a distanza utilizzando tutti gli strumenti che in questo periodo abbiamo imparato a conoscere e valorizzare. Anche il Consiglio pastorale parrocchiale può essere convocato in videoconferenza; qualora il Parroco ritenga di doverlo riunire in presenza, lo faccia utilizzando la chiesa, nel rispetto di tutte le norme previste.
8. Anche le Aggregazioni laicali valutino con grande prudenza se esistano le condizioni necessarie per attivare i loro cammini in presenza. Diversamente propongano i loro incontri con modalità a distanza.
9. L’Ufficio pastorale per la Famiglia, di concerto con i Parroci e le Coppie animatrici, valuti se esistano le condizioni per proporre in sicurezza i singoli corsi di preparazione al Matrimonio e, nel caso, scelgano spazi adatti (ad esempio le chiese) e le modalità necessarieper il rispetto rigoroso delle norme igienico-sanitarie prescritte.
10. Restano sospesi gli incontri in presenza dei consigli diocesani, dei ritiri spirituali, della formazione del clero e dei religiosi, comprese le riunioni di zona di sacerdoti e diaconi. Quando possibile, tali incontri possono essere opportunamente proposti in modalità a distanza.
11. Ai Parroci e a tutti i Sacerdoti chiedo di stare vicini ai fedeli loro affidati, innanzitutto con la preghiera e poi cercando ogni forma possibile per mantenere una relazione di prossimità, di ascolto e di accompagnamento personali, anche attraverso il telefono o altre modalità oggi a disposizione, soprattutto con quanti non possono prendere parte alle celebrazioni in chiesa. Testimoniamo la speranza cristiana nella vita al di là della morte con una attenzione particolare alle famiglie che vivono il lutto: consideriamo il funerale come un momento che richiede da parte nostra un supplemento di umanità e di zelo apostolico per l’annuncio del Vangelo.
12. Richiamo ancora una volta il massimo rispetto delle norme di igienizzazione e di distanziamentonei luoghi di celebrazione e di accoglienza dei fedeli. Il Sacerdote che presiede la Liturgia indossi permanentemente la mascherina, anche per rispetto dei ministranti e di altri eventuali concelebranti; inoltre si igienizzi le mani prima di uscire dalla sagrestia, alla presentazione delle offerte e prima di distribuire la Comunione. I Lettori indossino la mascherina anche nel momento della proclamazione della Parola. I vasi sacri (calici, patene, ampolline) siano igienizzati prima di ogni Santa Messa. Sia curata frequentemente la pulizia delle tovaglie e dei lini sacri (purificatoi, manutergi).
So bene che per alcuni l’osservanza di queste norme è particolarmente gravosa, ma non dobbiamo e non possiamo essere superficiali; anche questo è un modo di esercitare la carità fraterna.
Concludo, cari fratellie sorelle, esortando me stesso e voi a confidare nel Signore e nella Sua onnipotente Provvidenza. Pur nella distanza, stiamo vicini gli uni agli altri con la preghiera e con qualche gesto di premura fraterna. Incrementiamo, con discrezione e generosità, la carità personale e comunitaria verso le persone e le famiglie che versano in condizioni di povertà per la mancanza di lavoro.
Invoco su ognuno di voi, su ogni famiglia e ogni comunità la benedizione di Dio, per l’intercessione di Maria Santissima, Regina della Valle d’Aosta.
Aosta, 13 gennaio 2021
nella memoria di Sant’Ilario, vescovo e dottore della Chiesa