Lettera ai fedeli della Diocesi per la ripresa delle celebrazioni liturgiche
Carissimi fratelli e sorelle,
giunge l’ora in cui potremo ritrovarci nelle nostre chiesepercelebrare insieme la Liturgia. La data fissata, come sapete, è lunedì 18 maggio p.v. È questo un segno di speranza: il contagio, pur non ancora sconfitto, sembra essere maggiormente sotto controllo. Di questo vogliamo ringraziare anzitutto il Signore che abbiamo invocato in questi due mesi, chiedendo l’intercessione della Vergine Maria, Regina della Valle d’Aosta, e dei nostri Santi Patroni, Grato e Orso. Vogliamo dire grazie, per il generoso impegno, anche al personale sanitario e a tutti coloro che, a diverso titolo, hanno lavorato per assicurare i servizi essenzialialla vita della comunità. Grazie ai cappellani dell’ospedale e a tutti i sacerdoti e operatori pastorali che hanno cercato di accompagnareil popolo di Dio in questa inedita esperienza. Grazie a Radio Proposta ...inBlu che, con il suo prezioso servizio, ci ha permesso di sentirci Chiesa diocesana unita e partecipe. Un grazie grandissimo alle famiglie chehanno portato un peso non piccolo e continuano a farlo. Grazie ai consacrati, agli ammalati e agli anziani che hanno offerto la loro preghiera per tutti.
Al riguardo mi sento di dover correggere un’immagine un po’ distorta della vita ecclesiale in questo tempo di restrizione. Sembra che, essendo sospese le celebrazionil iturgiche con il popolo, tutto si sia fermato, ma non è stato così. Dal punto di vista liturgico, abbiamo cercato di favorire la partecipazione a distanza alla Liturgia, mentre i sacerdoti hanno continuato la celebrazione dell’Eucaristia e della Liturgia delle Ore a favore di tutti; le famiglie hanno riscoperto la dimensione domestica della Liturgia con piccole celebrazioni della Parola, con la preghiera condivisa, in modo particolare la recita del Santo Rosario.
Dal punto di vista dell’annuncio, non sono mancati i sussidi offerti a vari livelli (CEI, diocesi, aggregazioni ecclesiali)e gli incontri on lineper continuare la catechesi e laformazione. Dal punto di vista caritativo, l’azione della Caritas diocesana, delle Caritas parrocchiali e delle associazioni ecclesiali non solo non si è fermata, ma è cresciuta trovando nuovi canali, innovative modalità di attuazione e anche nuove forme di collaborazione. Tutto questo è sotto gli occhi di tutti e ogni comunità è invitata a non lasciar cadere gli aspetti positivi emersi in questalunga esperienza di isolamento.
La ripresa delle celebrazioni comunitarie non rappresenta un allentamento dell’attenzione e della prudenza. Al contrario ci è chiesto un più grande sforzo per non vanificare i sacrifici fatti e non precipitare in situazioni che ci auguriamo di non vivere più. Per questo motivo ognuno faccia la sua parte nell’osservanza della normativa e, in particolare, delle prescrizioni che accompagneranno il nostro tornare a celebrare insieme. Esse sono contenute in un Protocollo elaborato dalla Conferenza Episcopale Italiana e approvato dal Governo Italiano. Il Protocollo e le Integrazioni diocesane sono raccolte in una mia circolare che troverete sul Corriere della Vallee sul sito della diocesi (www.diocesiaosta.it) e, almeno nelle parti essenziali, anche all’ingressodelle vostre chiese.
In questo momento il mio pensiero va alle tante vittime che la pandemia ha mietuto anche nella nostra Valle e alle loro famiglie. Abbiamo pregato molto per gli uni e per le altre. Ora potremo esprimere nella celebrazione della Messa esequiale la preghiera di suffragio, il nostro doloreela nostraumana solidarietà verso i parenti. Lo faremo in maniera prudente, evitando assembramenti e contatti ravvicinati, ma non con minore intensità, anzi privilegeremo la verità della presenza e la preghiera. Il pensiero va poi alla difficile situazione economica che si prospetta davanti a noie che colpirà tante persone e tante famiglie. Essa chiederà a politici, amministratorie imprenditori grande impegno e creatività, ma chiederà a tuttinoi di esercitarela carità personale, politica e sociale. Cerchiamo di reagire con speranza e spirito di solidarietà perché il necessario non manchi a nessuna famiglia. Come discepoli di Gesù ci sentiamo di dover operare in prima linea su questo fronte, con le modalità proprie e/o possibili ad ognuno (impegno professionale, volontariato, offerte, ...). Vogliamo contribuire con la forza del Vangelo e con tutte le nostre risorse umane alla rinascita e alla ricostruzione del Paese e, più direttamente, della nostra Valle. E vogliamo farlo in collaborazione con tutte le realtà vive della società. Infine il pensiero va ai bambini, ai ragazzi, ai giovanie alle loro famiglie alla vigilia dell’estate, tradizionalmente riccadi belle iniziative di socializzazione e di formazione. Tutte le nostre realtà ecclesial idesiderano poter realizzare qualcosa anche quest’anno. Aspettiamo però indicazioni da parte del Governo, mentre abbiamo iniziato una interlocuzione con l’Amministrazione regionale.
Dopo settimane senza esprimere comunitariamente la nostra fede vogliamo recuperare progressivamente la normalità della vita ecclesiale. Lo facciamo con grande prudenza. I fedeli che per età o per condizione di salute sono più a rischio e non si sentono di venire in chiesa sono dispensati dal precetto festivo e possono partecipare alla Santa Messa attraverso la televisione. Coloro poi che hanno temperatura superiore ai 37,5°C o presentano sintomi influenzali sono tenutiad astenersi dal venire in chiesa e partecipare alle celebrazioni.
Restiamo uniti nella preghiera, invochiamo lo Spirito Santo che ci aiuti a discernere ciò che Dio suggerisce alla nostra vita personale, alla Chiesa e alla società attraverso l’esperienza che stiamo vivendo. Mettiamo a frutto ciò che tutti abbiamo percepito e cioè lanecessità di rivedere il nostro modo di stare al mondo. Ci siamo scoperti non onnipotenti e capaci di prevedere e dominaretutto, ma creature fragili che hanno bisogno di contare sulla Provvidenza di Dio. Abbiamo intuito quali sono le cose importanti della vita, la fede e la preghiera, la famiglia, le relazioni di amicizia, il lavoro, il vicinato, la solidarietà, un vero stato sociale.Pongo tutti voi sotto la protezione della Vergine Santissima e invoco la Benedizione del Signore.
Aosta, 10 maggio 2020